SBIANCAMENTO
DENTALE E FACCETTE
Cosa
bisogna sapere prima di decidere se fare lo sbiancamento dei denti
-
La moda di sbiancarsi i denti fai da te può causare danni permanenti.
- Bruciature chimiche e forme gravi di patologie alle gengive, fino
anche alla caduta dei denti.
- Alterazioni irreversibili a livello della struttura dello smalto.
- Su internet addirittura si arriva a vendere prodotti fino a quantità
25 volte superiori alla dose terapeutica.
- E’ imperativo che, quando si applicano le soluzioni sbiancanti
ad alto dosaggio, si isolino le gengive in modo tale che non vengano
in contatto con i principi attivi sbiancanti con apposite dighe o
gel protettivi.
I prodotti utilizzati nel nostro ambulatorio per lo sbiancamento
NON sono acidi, quindi NON danneggiano la superficie dei denti.
I principi utilizzati nel nostro studio appartengono al gruppo delle
sostanze ossidanti, in grado di attraversare lo smalto e agire decolorando
eventuali pigmentezioni dello strato situato tra lo smalto e la dentina.
Quali
sono le tecniche disponibili per sbiancare i denti?
Lo sbiancamento dentale può essere effettuato fondamentalmente
utilizzando due metodi:
a) Sbiancamento fatto a casa, con l’uso di apposite mascherine
fabbricate appositamente a partire dal modello individuale di ogni
singolo paziente oppure con mascherine monouso dal design anatomico
b) Sbiancamento presso lo studio dentistico
Lo sbiancamento domiciliare prevede l’utilizzo di prodotti a
basse concentrazioni di principio attivo, come stabilito dalle attuali
normative, e per questo richiede l’impegno giornaliero del paziente
per una durata variabile di 7-14 giorni, per un tempo di applicazione
che varia da 60 min a tutta la notte a seconda del sistema scelto.
Lo sbiancamento effettuato presso lo studio dentistico, effettuato
con prodotti ad alte concentrazioni ad esclusivo utilizzo professionale,
prevede una singola seduta della durata di circa 2 ore.
Cosa
bisogna fare prima di iniziare un trattamento sbiancante?
Per ottenere risultati soddisfacenti è necessario prima di
procedere con lo sbiancamento rimuovere eventuale placca o tartaro
dalla superficie del dente attraverso una seduta di igiene orale professionale.
Ciò permette inoltre di rimuovere attraverso l’uso di
paste leggermente abrasive, eventuali macchie superficiali che impedirebbero
altrimenti la penetrazione del prodotto sbiancante all’interno
dello smalto.
Ci
sono particolari precauzioni da seguire?
Per evitare che i denti si macchino di nuovo dopo il trattamento sbiancante
bisogna evitare per almeno 48 ore cibi e bevande tipo caffè,
tè, vino rosso, liquirizia ecc.
Inoltre per cercare di evitare l’ipersensibilità dentinale
che può verificarsi è meglio non mangiare agrumi o liquidi
acidi come l’aceto.
Si
possono verificare effetti collaterali legati allo sbiancamento?
Escludendo una accertata allergia ai perossidi, lo sbiancamento non
presenta normalmente effetti collaterali.
Unico possibile effetto collaterale è l’ ipersensibilità
dentinale transitoria che regredisce nell’arco di pochi giorni.
Esistono
controindicazioni al trattamento?
Va tenuto presente che la controindicazione al trattamento è
relativa allo stato di salute della bocca (carie, otturazioni da rifare,
danni da spazzolamento: abrasione, erosione per esagerazione della
forza applicata allo spazzolino, malattie delle gengive,lingua, guance
palato..) e dello stato di salute generale.
Quanto
tempo dura l'effetto dello sbiancamento?
Standardizzare la durata è difficile. Può andare da
6 mesi, a due, massimo tre anni. Esiste la possibilità di effettuare
dei trattamenti domiciliari di “richiamo” da eseguire
ogni 6 mesi circa, per prolungare il risultato ottenuto.
Cosa
bisogna fare per mantenere i risultato dello sbiancamento?
La durata dipende dall’esecuzione regolare nel tempo dell’igiene
orale domiciliare accurata e dalle regolari sedute di igiene orale
in studio e dal cambiamento delle abitudini precedenti tipo evitare
di fumare.
Lo
sbiancamento può danneggiare lo smalto?
Sotto controllo dell'odontoiatra e/o dell'igienista dentale, difficilmente
può provocare danni allo smalto. A concentrazioni alte e per
tempi medio-lunghi (diverse ore) si assiste ad un'iniziale alterazione
della superficie dello smalto dei denti trattati, ma che guarisce
con l'utilizzo di fluoro
che agisce come rimineralizzante ed anticariogeno oltre che per la
sua azione desensibilizzante.
È essenziale quindi, durante il trattamento domiciliare, attenersi
scrupolosamente alle indicazioni date e non utilizzare il prodotto
per più tempo.
A
che età è consigliabile lo sbiancamento?
I risultati migliori si ottengono da cinquanta anni in su.
Il miglioramento è stabile e soddisfacente con minimi rischi
di ipersensibilità dopo lo sbiancamento.
Per i giovani lo sbiancamento è poco raccomandabile per un
maggior rischio di ipersensibilità dentinale e perché
la differenza dal colore di partenza rispetto al colore che si raggiunge
dopo lo sbiancamento, salvo casi eclatanti, è obbiettivamente
minore.
Le
faccette, (sottili gusci realizzabili in diversi materiali)
sono utilizzate per vari motivi ma particolarmente indicate nell'estetica
del sorriso.
Vengono cementate sui denti anteriori e ne ricoprono la parte frontale.
Come intarsi e corone vengono realizzate in ambiente extraorale (in
laboratorio) seguendo la preparazione del dente realizzata dall'odontoiatra.
Quando vengono fatte:
- Per mascherare diastemi (spazi tra i denti), macchie permanenti
o difetti dello smalto
- Per correggere leggere irregolaritą ortodontiche che non compromettano
occlusione e masticazione
- Per rivestire denti anteriori scheggiati o usurati.
Le faccette possono essere di diverso materiale, in particolare vengono
realizzate in ceramica feldspatica, in resina o in materiale composito,
con evidente differnza di prezzo tra i vari materiali.